Udienza con il Papa per i 50 anni di AGeSC

La nostra associazione ha iniziato il 2025 con un incontro davvero speciale: il 4 gennaio 2025 si è tenuta l'udienza con il Papa per il 50° anniversario di AGeSC.
L'incontro si è svolto in aula Paolo VI, insieme con l'Associazione Italiana Maestri Cattolici e l'Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori, che festeggiavano il loro 80° anno di fondazione.
Di seguito alcuni passi salienti dal discorso del Santo Padre, ricchissimo di spunti di riflessione e che invita a stringere alleanze per il Bene Comune.
Dio come insegna?
"Dio sceglie di vivere tra gli uomini per insegnare attraverso il linguaggio della vita e dell’amore. Gesù è nato in una condizione di povertà e di semplicità: questo ci richiama a una pedagogia che valorizza l’essenziale e mette al centro l’umiltà, la gratuità e l’accoglienza"
La famiglia è il centro!
“Quella di Dio è una pedagogia del dono, una chiamata a vivere in #comunione con Lui e con gli altri, come parte di un progetto di fraternità universale, un progetto in cui la famiglia ha un posto centrale e insostituibile. La famiglia! Inoltre, questa pedagogia è un invito a riconoscere la dignità di ogni persona, a cominciare da chi è scartato e ai margini, come duemila anni fa erano trattati i pastori, e ad apprezzare il #valore di ogni fase della vita, compresa l’infanzia. La famiglia è il centro, non dimenticatelo!”
Tenere fisso lo sguardo su Gesù
“La speranza è il motore che sostiene l’educatore nel suo impegno quotidiano, anche nelle difficoltà e negli insuccessi. Ma come fare per non perdere la speranza e per alimentarla ogni giorno? Tenere fisso lo sguardo su Gesù, maestro e compagno di strada: questo permette di essere davvero pellegrini di speranza. Pensate alle persone che incontrate a #scuola, ragazzi e adulti: «Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé» (Spes non confundit, 1). Queste speranze umane, attraverso ciascuno di voi, possono incontrare la speranza cristiana, la speranza che nasce dalla fede e vive nella carità. E non dimentichiamo: la speranza non delude. L’ottimismo delude, ma la speranza non delude. Una speranza che supera ogni desiderio umano, perché apre le menti e i cuori sulla vita e sulla bellezza eterna.
La scuola ha bisogno di questo!”
Una nuova cultura
“Sentitevi chiamati a elaborare e trasmettere una nuova cultura, fondata sull’incontro tra le generazioni, sull’inclusione, sul discernimento del vero, del buono e del bello; una cultura della responsabilità, personale e collettiva, per affrontare le sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche, e la grande sfida della pace.”
AGeSC tra passato, presente e futuro
“All’inizio della vostra storia c’è stata l’intuizione che solo associandosi, camminando insieme, si potesse migliorare la scuola, che per sua natura è una comunità, bisognosa del contributo di tutti. I vostri fondatori vivevano in tempi nei quali i valori della persona e della cittadinanza democratica avevano bisogno di essere testimoniati e rafforzati, per il bene di tutti; e anche il valore della libertà educativa. Non dimenticate mai da dove venite, ma non camminate con la testa girata indietro, rimpiangendo i bei tempi passati! Pensate invece al presente della scuola, che è il futuro della società, alle prese con una trasformazione epocale. Pensate ai giovani insegnanti che muovono i primi passi nella scuola e alle famiglie che si sentono sole nel loro compito educativo. A ciascuno proponete con umiltà e novità il vostro stile educativo e associativo.”
Patto tra associazioni
"Tutto questo vi incoraggio a farlo insieme, con una sorta di “patto tra le associazioni”, perché così potete testimoniare meglio il volto della Chiesa nella scuola e per la scuola. La speranza mai delude, mai, la speranza mai è ferma, la speranza è sempre in cammino e ci fa camminare. E allora andate avanti con fiducia!"



